La storia

Nel 1957 venne istituita la Sezione di Archivio di Stato di Terni ai sensi della legge n. 2006 del 1939. La riforma introdotta nel 1963 trasformò l’istituto in Archivio di Stato di Terni, organo periferico del Ministero dell’Interno. Costituito nel 1975 il Ministero per i beni culturali e ambientali, l’amministrazione degli Archivi di Stato passò a nuovo dicastero che, dal 1998 ha assunto l’intitolazione di Ministero per i beni culturali.

Fin dal 1957, grazie alla concreta sensibilità degli amministratori provinciali, furono destinati al nuovo istituto i locali siti al piano terra, a sinistra dell’ingresso del Palazzo del Governo, già sede della Prefettura e della Provincia, in viale della Stazione. L’Amministrazione provinciale deliberò altresì di fornire le scaffalature indispensabili alla conservazione del materiale archivistico e svolse un’opera di pressione sugli enti locali affinché vi trasferissero la propria documentazione storica. Nel giro di pochi anni l’Archivio acquisì vari fondi da quello notarile mandamentale di Terni, prima conservato a Palazzo Carrara presso la biblioteca comunale, a quelli del Catasto piano e gregoriano e dell’Ufficio di Leva trasferiti per competenza dall’Archivio di Stato di Perugia, all’archivio storico comunale il più consistente e significativo tra quelli confluiti nell’istituto ternano. Il primo fondo privato pervenuto è quello della famiglia Eroli di Narni, acquistato presso la libreria Forni di Bologna.

Di fronte al costante e progressivo incremento di materiale apparve chiaro che i locali a disposizione erano ormai troppo angusti e inadatti. Si aprì quindi, una fitta corrispondenza con il ministero dell’Interno per evidenziare il problema e in particolare per sottolineare l’esistenza a Terni, in pieno centro storico, del Palazzo Mazzancolli quale sede ideale. In effetti l’esito di queste richieste portò nell’autunno del 1973 al trasferimento nel Palazzo Mazzancolli, ma, per problemi di ordine tecnico e amministrativo che si erano presentati, non nella parte storico-monumentale sulla centrale via Cavour, bensì in quella novecentesca affacciata su vico del Pozzo. La soluzione sembrò all’inizio soddisfacente in quanto i nuovi locali adibiti a depositi di materiale archivistico, uffici e sale di consultazione corrispondevano alle esigenze istituzionali. Ben presto, però, gli incrementi documentari e le accresciute attività suscitarono il rinnovato interesse per l’ala storica. Avviate con il Demanio le pratiche di assegnazione, queste ebbero buon fine all’inizio degli anni Novanta e, dopo alcuni anni di lavori di ristrutturazione, nell’aprile 2002 è stata inaugurata la nuova sede.

 

Ultimo aggiornamento

15 Luglio 2024, 10:09